ID:
76000
Tipo Insegnamento:
Obbligatorio
Durata (ore):
40
CFU:
6
SSD:
DIRITTO PROCESSUALE PENALE
Url:
SCIENZE GIURIDICHE DELLA SICUREZZA E DELLA PREVENZIONE/Scienze giuridiche per la Polizia, le indagini e i servizi alla giustizia Anno: 3
Anno:
2024
Dati Generali
Periodo di attività
Secondo Semestre (17/02/2025 - 16/05/2025)
Syllabus
Obiettivi Formativi
Il corso ha l’obiettivo di fornire un’approfondita
conoscenza della disciplina di contrasto alla criminalità organizzata nei
settori del diritto penale, del diritto processuale penale e delle misure di
prevenzione. La legislazione italiana è ricca di previsioni dedicate ai
fenomeni criminali organizzati, con particolare riguardo alle associazioni di
stampo mafioso e ai reati ad esse ricollegabili. Muovendo dalle specificità di
queste allarmanti condotte criminose, negli ultimi quarant’anni il codice
penale, quello di procedura penale e la legislazione dedicata alle misure di
prevenzione sono stati ripetutamente aggiornati per fornire agli inquirenti,
agli organi giudicanti e alle autorità di pubblica sicurezza strumenti, sempre
più potenti, volti a fronteggiarle. Il corpus normativo dedicato al crimine
organizzato sarà analizzato ponendo in relazione le sue diverse articolazioni,
così da fornirne una visione complessiva e aggiornata. Il corso, con approccio
multidisciplinare, fornirà la conoscenza di istituti spesso trascurati nei
tradizionali programmi universitari, ma da ritenere ormai fondamentali per la
formazione di operatori che, a diversi livelli, intendono operare nel campo
della giustizia penale.
Più in particolare, nella parte dedicata al diritto penale
sostanziale, il corso si prefigge di analizzare le fattispecie associative
disciplinate nel codice penale tra i delitti contro l’ordine pubblico e in
particolare l’associazione per delinquere, l’associazione di tipo mafioso, lo
scambio elettorale politico-mafioso e l’assistenza agli associati.
Nella parte dedicata al diritto processuale, il corso si
soffermerà sugli istituti derogatori rispetto all’ordinario procedimento penale
e che contemplano speciali strumenti investigativi, più intensi poteri di
restrizione della libertà personale e modalità peculiari di accertamento dei
fatti in dibattimento.
Nella parte dedicata alle misure di prevenzione,
l’attenzione verrà incentrata sulla disciplina prevista dal d.lgs. 159/2011
(c.d. “codice antimafia”) in materia di prevenzione personale e prevenzione
patrimoniale, con particolare attenzione alla confisca.
Gli studenti acquisiranno diverse abilità: riconoscere le
caratteristiche dei fenomeni criminali organizzati; saper collocare gli
istituti giuridici speciali dedicati a queste manifestazioni criminose nel
corretto contesto normativo, con particolare attenzione alla cornice dei principi
costituzionali e sovranazionali che incidono su questa materia; essere in grado
di interpretare e applicare correttamente
la legislazione analizzata durante il corso con riguardo a presupposti,
competenze e limiti imposti ai pubblici poteri.
conoscenza della disciplina di contrasto alla criminalità organizzata nei
settori del diritto penale, del diritto processuale penale e delle misure di
prevenzione. La legislazione italiana è ricca di previsioni dedicate ai
fenomeni criminali organizzati, con particolare riguardo alle associazioni di
stampo mafioso e ai reati ad esse ricollegabili. Muovendo dalle specificità di
queste allarmanti condotte criminose, negli ultimi quarant’anni il codice
penale, quello di procedura penale e la legislazione dedicata alle misure di
prevenzione sono stati ripetutamente aggiornati per fornire agli inquirenti,
agli organi giudicanti e alle autorità di pubblica sicurezza strumenti, sempre
più potenti, volti a fronteggiarle. Il corpus normativo dedicato al crimine
organizzato sarà analizzato ponendo in relazione le sue diverse articolazioni,
così da fornirne una visione complessiva e aggiornata. Il corso, con approccio
multidisciplinare, fornirà la conoscenza di istituti spesso trascurati nei
tradizionali programmi universitari, ma da ritenere ormai fondamentali per la
formazione di operatori che, a diversi livelli, intendono operare nel campo
della giustizia penale.
Più in particolare, nella parte dedicata al diritto penale
sostanziale, il corso si prefigge di analizzare le fattispecie associative
disciplinate nel codice penale tra i delitti contro l’ordine pubblico e in
particolare l’associazione per delinquere, l’associazione di tipo mafioso, lo
scambio elettorale politico-mafioso e l’assistenza agli associati.
Nella parte dedicata al diritto processuale, il corso si
soffermerà sugli istituti derogatori rispetto all’ordinario procedimento penale
e che contemplano speciali strumenti investigativi, più intensi poteri di
restrizione della libertà personale e modalità peculiari di accertamento dei
fatti in dibattimento.
Nella parte dedicata alle misure di prevenzione,
l’attenzione verrà incentrata sulla disciplina prevista dal d.lgs. 159/2011
(c.d. “codice antimafia”) in materia di prevenzione personale e prevenzione
patrimoniale, con particolare attenzione alla confisca.
Gli studenti acquisiranno diverse abilità: riconoscere le
caratteristiche dei fenomeni criminali organizzati; saper collocare gli
istituti giuridici speciali dedicati a queste manifestazioni criminose nel
corretto contesto normativo, con particolare attenzione alla cornice dei principi
costituzionali e sovranazionali che incidono su questa materia; essere in grado
di interpretare e applicare correttamente
la legislazione analizzata durante il corso con riguardo a presupposti,
competenze e limiti imposti ai pubblici poteri.
Prerequisiti
Per seguire le lezioni è necessaria la conoscenza degli istituti fondamentali del Diritto penale e del Diritto processuale penale.
Per sostenere l'esame occorre aver superato l’esame di Diritto penale parte generale e Diritto processuale penale (per la laurea triennale) e gli esami di Diritto penale I e Diritto processuale penale (per la laurea magistrale). Per gli studenti del vecchio ordinamento quinquennale sono propedeutici gli esami di Diritto penale I e Diritto processuale penale I.
Per sostenere l'esame occorre aver superato l’esame di Diritto penale parte generale e Diritto processuale penale (per la laurea triennale) e gli esami di Diritto penale I e Diritto processuale penale (per la laurea magistrale). Per gli studenti del vecchio ordinamento quinquennale sono propedeutici gli esami di Diritto penale I e Diritto processuale penale I.
Metodi didattici
La materia verrà trattata con l’indispensabile approccio tecnico, ma con costante attenzione agli sfondi politici e culturali dove maturano le scelte legislative, allo scopo di fornire ai frequentanti strumenti di comprensione e di autonoma valutazione delle questioni più controverse.
La descrizione della cornice teorica, dei fondamenti costituzionali e dell'attuale assetto normativo verrà corredata da continui riferimenti agli orientamenti giurisprudenziali e dalla discussione di casi pratici che consentano agli studenti di misurarsi con le nozioni apprese.
Gli studenti potranno usufruire di materiale didattico a loro dedicato (esempi di atti giudiziari, sentenze della Corte costituzionale e della Cassazione da leggere e commentare, articoli di dottrina, dati statistici).
Sono inoltre in programma incontri con operatori del settore e visite in stabilimenti penitenziari, che permettano di cogliere la "questione della pena" nei suoi aspetti più tangibili e vitali.
Verrà inoltre dedicata particolare attenzione alla disciplina penitenziaria dettata per i reati di criminalità organizzata. Il tema verrà affrontato anche in prospettiva interdisciplinare, mediante l'organizzazione periodica di seminari comuni, tavole rotonde, giornate di approfondimento coinvolgenti altri settori.
La descrizione della cornice teorica, dei fondamenti costituzionali e dell'attuale assetto normativo verrà corredata da continui riferimenti agli orientamenti giurisprudenziali e dalla discussione di casi pratici che consentano agli studenti di misurarsi con le nozioni apprese.
Gli studenti potranno usufruire di materiale didattico a loro dedicato (esempi di atti giudiziari, sentenze della Corte costituzionale e della Cassazione da leggere e commentare, articoli di dottrina, dati statistici).
Sono inoltre in programma incontri con operatori del settore e visite in stabilimenti penitenziari, che permettano di cogliere la "questione della pena" nei suoi aspetti più tangibili e vitali.
Verrà inoltre dedicata particolare attenzione alla disciplina penitenziaria dettata per i reati di criminalità organizzata. Il tema verrà affrontato anche in prospettiva interdisciplinare, mediante l'organizzazione periodica di seminari comuni, tavole rotonde, giornate di approfondimento coinvolgenti altri settori.
Verifica Apprendimento
L'esame si svolge in forma orale. Nell’ambito della prova viene verificata la conoscenza degli istituti fondamentali del diritto dell’esecuzione penale e del diritto penitenziario, la comprensione dei profili problematici sottesi alle norme di legge, la capacità di raccordare proficuamente le nozioni apprese. Si verificherà inoltre la capacità di riconoscere l’incidenza dei principi costituzionali nelle diverse fasi dell’esecuzione penale. Incide sulla valutazione anche la capacità espositiva, l’uso di una terminologia appropriata e il grado di autonomia dimostrato nell’esporre i temi oggetto d’esame. Le domande di regola sono due. Il voto finale è il risultato delle valutazioni riportate nelle due domande. È possibile una terza domanda per migliorare il voto o sciogliere un’incertezza sulla valutazione.
Per maggiori dettagli sullo svolgimento dell'esame si rinvia alla apposita sezione Modalità d'esame.
Per maggiori dettagli sullo svolgimento dell'esame si rinvia alla apposita sezione Modalità d'esame.
Testi
F. Della Casa-G. Giostra (a cura di), Manuale di diritto penitenziario, Giappichelli, ultima edizione disponibile, escluso il cap. VIII (Ordinamento penitenziario minorile).
Inegrare il manuale indicato con il solo capitolo dedicato all'Esecuzione di AA.VV., Fondamenti di Procedura penale, CEDAM, ultima edizione disponibile, esclusi i seguenti paragrafi (comprensivi di sottoparagrafi): 4, 5, 8, 9.
Per ulteriori informazioni pratiche sulle modalità di esame si veda la sezione Informazioni utili nella pagina docente (https://docente.unife.it/stefania.carnevale/copy2_of_avvisi).
Per l'assegnazione delle tesi di laurea si veda l'apposita sezione nella pagina docente: https://docente.unife.it/stefania.carnevale/copy_of_avvisi
Inegrare il manuale indicato con il solo capitolo dedicato all'Esecuzione di AA.VV., Fondamenti di Procedura penale, CEDAM, ultima edizione disponibile, esclusi i seguenti paragrafi (comprensivi di sottoparagrafi): 4, 5, 8, 9.
Per ulteriori informazioni pratiche sulle modalità di esame si veda la sezione Informazioni utili nella pagina docente (https://docente.unife.it/stefania.carnevale/copy2_of_avvisi).
Per l'assegnazione delle tesi di laurea si veda l'apposita sezione nella pagina docente: https://docente.unife.it/stefania.carnevale/copy_of_avvisi
Contenuti
Sezione I: Nozioni introduttive (3 ore)
Le funzioni della pena – I principi costituzionali. In particolare: il finalismo rieducativo della pena – La fase esecutiva e la sua progressiva giurisdizionalizzazione.
Sezione II: Il titolo esecutivo (7 ore)
I provvedimenti eseguibili – La forza esecutiva – Il titolo esecutivo – Il ruolo del pubblico ministero nella fase esecutiva e le sue principali funzioni. In particolare: l’ordine di esecuzione, il decreto di computo, il provvedimento di cumulo – Il ruolo e gli spazi di intervento del difensore – Il giudice dell’esecuzione: criteri di determinazione della competenza e funzioni. In particolare: la rideterminazione della pena in caso di concorso formale e reato continuato, la soluzione dei conflitti pratici tra giudicati, il dubbio sull’identità del detenuto, le questioni sul titolo esecutivo – Il procedimento di esecuzione.
Sezione III: La concreta esecuzione della pena (17 ore)
La magistratura di sorveglianza: ruolo, competenza e principali funzioni del tribunale di sorveglianza e del magistrato di sorveglianza – Il procedimento di sorveglianza – Organi e funzioni dell’amministrazione penitenziaria – Le misure alternative alla detenzione nel sistema dell’esecuzione penale – L’affidamento in prova al servizio sociale – L’affidamento in prova e la sospensione dell'esecuzione per i tossicodipendenti – Le diverse tipologie di detenzione domiciliare – La semilibertà – La procedura per l'accesso alle misure alternative "senza assaggio di carcere" – La liberazione condizionale – La liberazione anticipata – I permessi premio e di necessità ¬– Il trattamento penitenziario e la tutela dei diritti dei detenuti.
Sezione IV: Il diritto penitenziario come strumento di contrasto alla criminalità organizzata (13 ore)
Il trattamento di rigore: dal regime di sorveglianza particolare alla sospensione delle normali regole di trattamento - La pericolosità "interna" ed "esterna" del detenuto - Emergenza mafia e reazioni normative: le modifiche alla legge di ordinamento penitenziario come strumento di lotta alla criminalità organizzata – Limiti all'accesso ai benefici penitenziari per reati di particolare gravità: la disciplina derogatoria delineata dall'art. 4 bis – I reati considerati dal “diritto penitenziario speciale” – Le limitazioni al conseguimento dei benefici – Le condizioni per il superamento del regime restrittivo: la collaborazione con la giustizia – L’inasprimento del regime intramurario – La figura del “pentito” e i privilegi discendenti dalla collaborazione "qualificata" – L'art. 41 bis e la sua evoluzione alla luce delle tappe del contrasto alla criminalità organizzata – Il carcere duro alla prova della giurisprudenza costituzionale ed europea.
Le funzioni della pena – I principi costituzionali. In particolare: il finalismo rieducativo della pena – La fase esecutiva e la sua progressiva giurisdizionalizzazione.
Sezione II: Il titolo esecutivo (7 ore)
I provvedimenti eseguibili – La forza esecutiva – Il titolo esecutivo – Il ruolo del pubblico ministero nella fase esecutiva e le sue principali funzioni. In particolare: l’ordine di esecuzione, il decreto di computo, il provvedimento di cumulo – Il ruolo e gli spazi di intervento del difensore – Il giudice dell’esecuzione: criteri di determinazione della competenza e funzioni. In particolare: la rideterminazione della pena in caso di concorso formale e reato continuato, la soluzione dei conflitti pratici tra giudicati, il dubbio sull’identità del detenuto, le questioni sul titolo esecutivo – Il procedimento di esecuzione.
Sezione III: La concreta esecuzione della pena (17 ore)
La magistratura di sorveglianza: ruolo, competenza e principali funzioni del tribunale di sorveglianza e del magistrato di sorveglianza – Il procedimento di sorveglianza – Organi e funzioni dell’amministrazione penitenziaria – Le misure alternative alla detenzione nel sistema dell’esecuzione penale – L’affidamento in prova al servizio sociale – L’affidamento in prova e la sospensione dell'esecuzione per i tossicodipendenti – Le diverse tipologie di detenzione domiciliare – La semilibertà – La procedura per l'accesso alle misure alternative "senza assaggio di carcere" – La liberazione condizionale – La liberazione anticipata – I permessi premio e di necessità ¬– Il trattamento penitenziario e la tutela dei diritti dei detenuti.
Sezione IV: Il diritto penitenziario come strumento di contrasto alla criminalità organizzata (13 ore)
Il trattamento di rigore: dal regime di sorveglianza particolare alla sospensione delle normali regole di trattamento - La pericolosità "interna" ed "esterna" del detenuto - Emergenza mafia e reazioni normative: le modifiche alla legge di ordinamento penitenziario come strumento di lotta alla criminalità organizzata – Limiti all'accesso ai benefici penitenziari per reati di particolare gravità: la disciplina derogatoria delineata dall'art. 4 bis – I reati considerati dal “diritto penitenziario speciale” – Le limitazioni al conseguimento dei benefici – Le condizioni per il superamento del regime restrittivo: la collaborazione con la giustizia – L’inasprimento del regime intramurario – La figura del “pentito” e i privilegi discendenti dalla collaborazione "qualificata" – L'art. 41 bis e la sua evoluzione alla luce delle tappe del contrasto alla criminalità organizzata – Il carcere duro alla prova della giurisprudenza costituzionale ed europea.
Lingua Insegnamento
ITALIANO
Altre informazioni
Per ulteriori informazioni pratiche sulle modalità di esame si veda la sezione Informazioni utili nella pagina docente (https://docente.unife.it/stefania.carnevale/copy2_of_avvisi).
Per l'assegnazione delle tesi di laurea si veda l'apposita sezione nella pagina docente: https://docente.unife.it/stefania.carnevale/copy_of_avvisi
Per l'assegnazione delle tesi di laurea si veda l'apposita sezione nella pagina docente: https://docente.unife.it/stefania.carnevale/copy_of_avvisi
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3 anni
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