Tipo Corso:
Laurea Magistrale Ciclo Unico 5 anni
Durata (anni):
5
Struttura di riferimento:
Sede:
Ferrara - Università degli Studi
Programma E Obiettivi
Obiettivi
Il corso di laurea magistrale in Giurisprudenza si prefigge l'obiettivo di formare laureati che siano idonei allo studio del diritto ed alla pratica dello stesso.
In particolare, oltre agli obiettivi qualfiicanti della classe, il laureato magistrale dovrà:
-essere in grado di comprendere e valutare i principi ed istituti di diritto positivo avvalendosi anche di tecniche e metodologie casistiche;
-essere in grado di predisporre atti giuridici in ambito negoziale, processuale e/o amministrativo, comprensibili e sistematicamente coerenti in rapporto ai contesti d'impiego;
-essere in grado, ai fini applicativi del diritto, di affrontare con consapevolezza l'analisi casistica e la qualificazione giuridica di fatti e fattispecie;
- essere in grado di esporre oralmente, in modo appropriato, problematiche giuridiche complesse e di indicare le loro possibili soluzioni;
-avere abilità nell'informatica e sapere utilizzare, oltre l'italiano, una lingua dell'Unione Europea in forma scritta e orale, con riferimento al lessico delle discipline giuridiche specialistiche;
-avere conoscenza e consapevolezza degli aspetti istituzionali degli ordinamenti giudiziari; della deontologia professionale; della logica dell'argomentazione giuridica e forense; dell'informatica giuridica.
In particolare, oltre agli obiettivi qualfiicanti della classe, il laureato magistrale dovrà:
-essere in grado di comprendere e valutare i principi ed istituti di diritto positivo avvalendosi anche di tecniche e metodologie casistiche;
-essere in grado di predisporre atti giuridici in ambito negoziale, processuale e/o amministrativo, comprensibili e sistematicamente coerenti in rapporto ai contesti d'impiego;
-essere in grado, ai fini applicativi del diritto, di affrontare con consapevolezza l'analisi casistica e la qualificazione giuridica di fatti e fattispecie;
- essere in grado di esporre oralmente, in modo appropriato, problematiche giuridiche complesse e di indicare le loro possibili soluzioni;
-avere abilità nell'informatica e sapere utilizzare, oltre l'italiano, una lingua dell'Unione Europea in forma scritta e orale, con riferimento al lessico delle discipline giuridiche specialistiche;
-avere conoscenza e consapevolezza degli aspetti istituzionali degli ordinamenti giudiziari; della deontologia professionale; della logica dell'argomentazione giuridica e forense; dell'informatica giuridica.
Conoscenze e capacità di comprensione
Al momento del conseguimento del titolo il laureato magistrale dovrà conoscere e saper comprendere il ragionamento giuridico ai livelli più alti, padroneggiando sia il procedimento interpretativo necessario all’applicazione giudiziaria delle disposizioni normative (ed alla correlativa comprensione delle sentenze), sia il significato e le ricadute del pensiero dottrinale e degli indirizzi giurisprudenziali nelle loro diverse evoluzioni. Acquisendo le competenze disciplinari offerte dal Corso (elencate in dettaglio al quadro successivo), il laureato maturerà una consapevolezza critica e qualificata non della «legge», ma della «giurisprudenza» cioè della scienza dell’applicazione delle regole di diritto a casi concreti.
Capacità di applicare conoscenze e comprensione
Il laureato magistrale dovrà avere capacità di rappresentare ad interlocutori professionali qualificati (giudici, avvocati, notai, docenti universitari, professionisti di altre discipline) questioni giuridiche controverse o controvertibili e le loro possibili soluzioni, utilizzando metodi e forme tipiche dell’argomentazione giuridica. Le conoscenze magistrali si sostanziano nella capacità di fornire pareri motivati su casi pratici, di orientare, su tali basi, le persone al comportamento giuridicamente più corretto, di identificare le migliori linee di difesa giurisdizionale proprie ed altrui, nonché di operare sul discorso dottrinale e/o di assumere criticamente una posizione attiva nello sviluppo della scienza giuridica; inclusa la capacita di ragionare sul rapporto tra le norme statali e quelle di altri ordinamenti, giuridici e non giuridici. Il profilo include la capacità di avvalersi di strumenti informatici (essenzialmente, navigazione on-line e programmi di videoscrittura) ed il possesso di competenze linguistiche intermedie in almeno una delle lingue dell’Unione Europea.
Autonomia di giudizi
I laureati nel corso dovranno essere in grado di raccogliere e interpretare dati, anche inediti, elaborandoli al fine della formulazione di giudizi autonomi. In tale autonomia di giudizio rientra anche la piena consapevolezza delle responsabilità etiche e sociali che sottostanno ai loro compiti professionali in ambito giuridico nonché dei princìpi deontologici che li governano, in correlazione ai mutamenti della coscienza sociale e delle acquisizioni tecnico-scientifiche, evoluzione normativa, prassi giurisprudenziale, anche sovranazionale.
Siffatto risultato verrà perseguito fornendo, nell'ambito del percorso didattico, i necessari strumenti per una rilettura critica delle nozioni impartite.
Siffatto risultato verrà perseguito fornendo, nell'ambito del percorso didattico, i necessari strumenti per una rilettura critica delle nozioni impartite.
Abilità comunicative
I laureati nel corso dovranno saper comunicare, oralmente e in forma scritta, con chiarezza e completezza informazioni, idee, problemi e soluzioni di fattispecie a rilevanza giuridica, relative al campo giuridico-amministrativo, pubblico e privato, a interlocutori specialisti e non specialisti.
Tale risultato verrà perseguito cercando di abituare lo studente, durante il percorso di studi, a instaurare confronti speculativi con diversi interlocutori sui temi oggetti di insegnamento.
Tale risultato verrà perseguito cercando di abituare lo studente, durante il percorso di studi, a instaurare confronti speculativi con diversi interlocutori sui temi oggetti di insegnamento.
Capacità di apprendimento
I laureati nel corso dovranno essere in grado di applicare le loro conoscenze e capacità di comprensione per affrontare e risolvere i problemi giuridici che si presentano nel corso della loro attività professionale (magistratura, avvocatura, notariato, carriere internazionali, …). In particolare, essi dovranno essere in grado di integrarsi ed operare nei diversi settori ad alata professionalità giuridica, impiegando nei casi concreti le conoscenze e le competenze metodologiche acquisite, anche in presenza di fattispecie problematiche inedite, che necessitino di soluzione applicative originali. La capacità di apprendimento verrà verificata attraverso colloqui, verifiche intermedie e prove d'esame variamente congeniate.
Requisiti di accesso
Per essere ammessi al corso di laurea è necessario essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. Il Dipartimento organizza corsi di orientamento allo studio universitario, nonché corsi di base, svolti in collaborazione con istituti di istruzione secondaria superiore, per colmare eventuali lacune presenti nella formazione iniziale, sì da rendere possibile, all'inizio del percorso didattico, l'acquisizione di una adeguata preparazione. Le modalità di verifica di tale preparazione (relativa essenzialmente alla conoscenza adeguata della storia italiana contemporanea e alle abilità logico-argomentative) sono individuate dal Consiglio di Dipartimento.
Conoscenze richieste per l'accesso: nel corso di laurea magistrale in Giurisprudenza non è previsto il “numero chiuso”. Come previsto dalla nuova normativa sui corsi di laurea, gli studenti che si iscrivono al primo anno del Corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza devono sottoporsi, dopo aver perfezionato l'immatricolazione, ad un test di verifica della propria preparazione rispetto alle conoscenze specifiche che il Dipartimento ritiene indispensabili per affrontare gli studi. Il test verte sulle seguenti materie: logica, conoscenze linguistiche e storia, soprattutto contemporanea.
Relativamente agli studenti che effettuino trasferimento da altra Università, passaggio da altro corso di laurea o immatricolazione con richiesta di abbreviazione di corso, il test di verifica della preparazione iniziale è da intendersi obbligatorio per coloro che provengono da corsi di laurea non afferenti alla classe 31, alla classe 2, alla classe LMG/01 e alla classe L-14 indipendentemente dal numero di esami sostenuti qualora in precedenza non abbiano superato esami vertenti su almeno una delle aree tematiche che costituiscono oggetto del test di verifica o almeno un esame di settore scientifico-disciplinare giuridico (IUS). Il test non è richiesto agli studenti che transitano dal Vecchio Ordinamento al Nuovo Ordinamento del corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza. Il test di verifica è da intendersi obbligatorio anche per gli studenti provenienti da corsi di laurea afferenti alle suddette classi, qualora non abbiano sostenuto alcun esame. In tutti questi casi il test di verifica sarà effettuato solo dopo la delibera di ammissione e il perfezionamento dell'iscrizione da parte degli studenti interessati.
Modalità di verifica delle conoscenze d'accesso: il test prevede 20 domande riguardanti gli argomenti sopracitati e non pregiudica l'iscrizione al corso di laurea.
Agli studenti che rivelassero lacune nelle aree tematiche oggetto del test (risposte corrette inferiori a 11) verrà proposto un apposito programma didattico di recupero.
Criteri per la determinazione degli eventuali obblighi formativi aggiuntivi e modalità per il recupero: l'ammontare dell'eventuale obbligo formativo da colmare viene assegnato allo studente sulla base dell'esito del test di verifica della preparazione iniziale. Tale obbligo formativo va colmato dallo studente entro il primo anno di corso. Una volta stabiliti, i programmi di recupero saranno pubblicati alla pagina web http://www.giuri.unife.it alla voce Studenti, “Test di verifica delle conoscenze iniziali”. Lo studente che non effettua il test di verifica della preparazione iniziale o che non recupera l'eventuale obbligo formativo entro il 30 settembre dell'anno solare successivo all'anno di immatricolazione non potrà accedere al secondo anno regolare e sarà iscritto al Fuori corso del primo anno sino alla prima, successiva iscrizione utile a obbligo formativo assolto.
Conoscenze richieste per l'accesso: nel corso di laurea magistrale in Giurisprudenza non è previsto il “numero chiuso”. Come previsto dalla nuova normativa sui corsi di laurea, gli studenti che si iscrivono al primo anno del Corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza devono sottoporsi, dopo aver perfezionato l'immatricolazione, ad un test di verifica della propria preparazione rispetto alle conoscenze specifiche che il Dipartimento ritiene indispensabili per affrontare gli studi. Il test verte sulle seguenti materie: logica, conoscenze linguistiche e storia, soprattutto contemporanea.
Relativamente agli studenti che effettuino trasferimento da altra Università, passaggio da altro corso di laurea o immatricolazione con richiesta di abbreviazione di corso, il test di verifica della preparazione iniziale è da intendersi obbligatorio per coloro che provengono da corsi di laurea non afferenti alla classe 31, alla classe 2, alla classe LMG/01 e alla classe L-14 indipendentemente dal numero di esami sostenuti qualora in precedenza non abbiano superato esami vertenti su almeno una delle aree tematiche che costituiscono oggetto del test di verifica o almeno un esame di settore scientifico-disciplinare giuridico (IUS). Il test non è richiesto agli studenti che transitano dal Vecchio Ordinamento al Nuovo Ordinamento del corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza. Il test di verifica è da intendersi obbligatorio anche per gli studenti provenienti da corsi di laurea afferenti alle suddette classi, qualora non abbiano sostenuto alcun esame. In tutti questi casi il test di verifica sarà effettuato solo dopo la delibera di ammissione e il perfezionamento dell'iscrizione da parte degli studenti interessati.
Modalità di verifica delle conoscenze d'accesso: il test prevede 20 domande riguardanti gli argomenti sopracitati e non pregiudica l'iscrizione al corso di laurea.
Agli studenti che rivelassero lacune nelle aree tematiche oggetto del test (risposte corrette inferiori a 11) verrà proposto un apposito programma didattico di recupero.
Criteri per la determinazione degli eventuali obblighi formativi aggiuntivi e modalità per il recupero: l'ammontare dell'eventuale obbligo formativo da colmare viene assegnato allo studente sulla base dell'esito del test di verifica della preparazione iniziale. Tale obbligo formativo va colmato dallo studente entro il primo anno di corso. Una volta stabiliti, i programmi di recupero saranno pubblicati alla pagina web http://www.giuri.unife.it alla voce Studenti, “Test di verifica delle conoscenze iniziali”. Lo studente che non effettua il test di verifica della preparazione iniziale o che non recupera l'eventuale obbligo formativo entro il 30 settembre dell'anno solare successivo all'anno di immatricolazione non potrà accedere al secondo anno regolare e sarà iscritto al Fuori corso del primo anno sino alla prima, successiva iscrizione utile a obbligo formativo assolto.
Esame finale
Quale prova finale per il conseguimento della laurea magistrale sarà presentata e discussa una dissertazione scritta (tesi) il cui argomento, concordato con uno dei docenti del corso di laurea (relatore), deve essere congruente con gli obiettivi formativi specifici del corso stesso e volto all'approfondimento delle conoscenze di metodo e dei contenuti culturali, scientifici e professionali essenziali per la formazione del giurista e per l'avvio alle diverse attività legali.
Conoscenza e comprensione: Padronanza dell'interpretazione delle disposizioni in funzione della risoluzione di questioni giuridiche, anche attraverso la conoscenza della lingua inglese, nell'ambito della disciplina prescelta.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione:
- Capacità di redazione di un elaborato scritto, in cui si affronti una questione giuridica mettendo a frutto le metodologie interpretative acquisite nel corso di studi;
- Capacità di argomentare, secondo una logica giuridica rigorosa, la soluzione o le soluzioni proposte, discutendone i diversi profili problematici.
Conoscenza e comprensione: Padronanza dell'interpretazione delle disposizioni in funzione della risoluzione di questioni giuridiche, anche attraverso la conoscenza della lingua inglese, nell'ambito della disciplina prescelta.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione:
- Capacità di redazione di un elaborato scritto, in cui si affronti una questione giuridica mettendo a frutto le metodologie interpretative acquisite nel corso di studi;
- Capacità di argomentare, secondo una logica giuridica rigorosa, la soluzione o le soluzioni proposte, discutendone i diversi profili problematici.
Profili Professionali
Profili Professionali (8)
AVVOCATO
Le funzioni tipiche dell'avvocato sono quelle di curare, rappresentare e tutelare gli interessi di persone fisiche o di enti, nei diversi gradi dei processi penali, civili e amministrativi; stilare contratti o altri documenti nell'interesse dei propri assistiti; fornire consulenze legali. La professione di avvocato è regolata dalla legge dello Stato, dai regolamenti di attuazione e dalle norme di disciplina del Consiglio Nazionale Forense ed è garantita dalla presenza di appositi Ordini professionali.
Questa figura possiede una strutturata ed aggiornata conoscenza del diritto civile, penale, amministrativo e di altre discipline più settoriali (ad esempio diritto commerciale e tributario), anche nella prospettiva transnazionale e sovranazionale, finalizzata ad operare in situazioni complesse che variano dal componimento amichevole o dalla prevenzione delle liti, all’arbitrato, all'esercizio della professione in sede più propriamente contenziosa (tutela dei diritti dinanzi alle autorità giudiziarie).
- Libera professione presso studi professionali individuali o associati (italiani o stranieri), previo tirocinio e superamento di esame di abilitazione, a cui possono accedere i soli laureati magistrali a ciclo unico in Giurisprudenza;
- Avvocato nell'ambito della Avvocatura dello Stato, svolgendo funzioni di assistenza e rappresentanza in giudizio delle amministrazioni statali, previo superamento di concorso pubblico.
ESPERTO LEGALE IN ENTI PUBBLICI
Le professioni comprese in questa unità affrontano, gestendo e coordinando le attività di appositi uffici, gli aspetti legali tipici della attività della amministrazione pubblica, rappresentandola e tutelandone eventualmente gli interessi (se in possesso anche del titolo di avvocato) nelle procedure legali, nei diversi gradi dei processi penali, civili ed amministrativi, nel contesto dell’arbitrato o della conciliazione; stilando provvedimenti, contratti e altri atti, anche interni, nonché in materia giuridico-contabile.
Questa figura possiede una conoscenza approfondita del diritto delle amministrazioni pubbliche (o diritto amministrativo), che le consente di operare sia al fine della adozione di provvedimenti amministrativi, sia con riferimento ad altri atti che impegnano l'amministrazione verso l'esterno (ad esempio, contratti pubblici), nonché in materia amministrativo-contabile (bilancio e gestione delle pubbliche risorse).
Funzionario amministrativo con formazione giuridica all’interno di enti pubblici nazionali (es. INPS, Agenzia delle Entrate, Agenzia delle Dogane ecc.), presso le amministrazioni regionali e locali, o ancora, presso altri enti pubblici ad autonomia funzionale (es. Università, scuole di ogni ordine e grado, aziende sanitarie).
Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede, di norma, mediante concorso pubblico (es., oltre alle figure già citate, accesso alla qualifica iniziale della carriera prefettizia; procuratore dello Stato presso l’Avvocatura generale dello Stato) o corso-concorso (es. conseguimento dell’abilitazione di Segretario comunale e provinciale).
ESPERTO LEGALE IN IMPRESE 2
Questa figura possiede una conoscenza del diritto specializzata in funzione del settore in cui opera che comprende principalmente l'organizzazione e la gestione dei rapporti di lavoro, i contratti utilizzati per l'attività dell'impresa, le norme di diritto pubblico aventi ad oggetto i più importanti doveri dell'impresa stessa (ad esempio doveri tributari o derivanti dalla legislazione ambientale).
Le professioni comprese in questa unità affrontano, gestendo e coordinando le attività di appositi uffici, gli aspetti legali propri delle attività di imprese, rappresentandole e tutelandone eventualmente gli interessi (se in possesso anche del titolo di Avvocato) nei diversi gradi dei processi penali, civili ed amministrativi; stilando documenti, contratti e altri atti. L'assunzione avviene di norma mediante una selezione del personale da parte dell'impresa privata. Alcune imprese pubbliche (società a totale o parziale partecipazione pubblica) hanno l'obbligo, nei limiti in cui la legge lo prevede, di svolgere apposite procedure concorsuali.
Agente di brevetti, consulente in proprietà industriale, esperto contrattistica internazionale, esperto legale in impresa, giurista di impresa
ESPERTO LEGALE IN IMPRESE O ORGANIZZAZIONI E ENTI DEL TERZO SETTORE 2
Le professioni comprese in questa unità affrontano, gestendo e coordinando le attività di appositi uffici, gli aspetti legali propri delle attività di imprese private, di organizzazioni e enti del terzo settore, rappresentandole e tutelandone eventualmente gli interessi (se in possesso anche del titolo di Avvocato) nei diversi gradi dei processi penali, civili ed amministrativi; stilando documenti, contratti e altri atti.
Questa figura possiede una conoscenza del diritto specializzata in funzione del settore in cui opera, che comprende principalmente l'organizzazione e la gestione dei rapporti di lavoro, i contratti utilizzati per l'attività dell'impresa, della cooperativa, dell’ente o della organizzazione del terzo settore, le norme di diritto pubblico aventi ad oggetto i più importanti doveri degli enti stessi (ad esempio doveri tributari, derivanti dalla legislazione ambientale, in materia di tutela della privacy e di sicurezza dei luoghi di lavoro), anche nella prospettiva transnazionale.
Il giurista d'impresa o di organizzazioni ed enti del terzo settore esercita le proprie competenze negli ambiti assicurativo, bancario, commerciale, cooperativo, nelle organizzazioni sindacali o nel settore no profit. Specifiche figure professionali: agente di brevetti, consulente in proprietà industriale, esperto in contrattualistica, anche internazionale, compliance aziendale in molteplici settori, quali tutela della privacy, normativa ambientale, consulente del lavoro, esperto in sicurezza dei luoghi di lavoro, normativa tributaria, settore 231 (responsabilità da reato delle persone giuridiche), esperto in parità di genere, esperto del settore no profit, esperto in relazioni sindacali.
L'assunzione avviene di norma mediante una selezione del personale da parte dell'impresa privata, dell’organizzazione o dell’ente. Alcune imprese pubbliche (società a totale o parziale partecipazione pubblica) hanno l'obbligo, nei limiti in cui la legge lo prevede, di svolgere apposite procedure concorsuali.
ESPERTO LEGALE IN ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI
Le professioni comprese in questa unità affrontano, gestendo e coordinando le attività di appositi uffici, gli aspetti legali propri delle attività di organizzazioni internazionali operanti in diversi settori, quali ad esempio il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, la promozione dello sviluppo economico e sociale, la tutela dei diritti umani, lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnica, la protezione dell’ambiente, il contrasto alla criminalità transnazionale, la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale.
Questa figura possiede una conoscenza approfondita del diritto internazionale e dell’Unione europea, una conoscenza dei principi regolatori delle relazioni internazionali, un’ottima padronanza di almeno una lingua straniera, oltre ad una conoscenza del diritto specializzata in funzione del settore in cui opera.
Funzionario in organizzazioni internazionali quali le Nazioni Unite, l’Unione Europea, il Consiglio d’Europa.
FUNZIONARIO DELLA CARRIERA DIPLOMATICA
Le professioni classificate in questa unità agiscono per conto dello Stato e lo rappresentano presso altri Stati e presso le organizzazioni internazionali, tutelano gli interessi nazionali e i diritti dei cittadini all’estero e, nei casi previsti dalla legge, garantiscono la vigilanza sulle attività di organismi nazionali operanti all’estero e svolgono funzioni amministrative sussidiarie.
Questa figura possiede una conoscenza del diritto internazionale e dell’Unione europea, una conoscenza dei principi regolatori delle relazioni internazionali, un’ottima padronanza di almeno due lingue straniere, nonché capacità relazionali e gestionali tali da consentire di rappresentare lo Stato in sede internazionale, tutelandone e promuovendone gli interessi.
Servizio diplomatico della Repubblica Italiana e Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, previo superamento di un concorso pubblico (segretario di legazione).
MAGISTRATO
La funzione di magistrato consiste nel decidere la controversia con un provvedimento giurisdizionale, emesso in conformità alle norme dell'ordinamento giuridico nazionale, europeo ed internazionale, promuovendo ove occorra giudizio di costituzionalità delle leggi o questioni pregiudiziali dinanzi alle giurisdizioni sovranazionali. La funzione di magistrato è regolata dalle norme sull'ordinamento giudiziario .
Questa figura possiede una conoscenza approfondita della interpretazione e della applicazione della legge, finalizzata alla decisione giurisdizionale (mediante sentenza o altri provvedimenti giudiziari) delle controversie civili e penali. Le competenze del magistrato sono estese al diritto amministrativo, costituzionale, europeo ed in genere a tutti settori del diritto nazionale ed internazionale.
Magistratura ordinaria (civile e penale, con funzioni giudicanti e requirenti di pubblico ministero), per la quale è indispensabile il conseguimento della laurea magistrale in Giurisprudenza e il superamento di apposito concorso pubblico.
NOTAIO
I notai ricevono e redigono gli atti tra vivi e di ultima volontà (ad esempio i testamenti); attribuiscono loro (ove del caso) pubblica fede; li conservano; ne rilasciano copie, estratti e certificazioni; suggeriscono alle parti l’atto più idoneo a raggiungere i loro obiettivi; verificano la legalità dei contenuti oggetto degli atti da essi redatti; svolgono funzioni autorizzatorie in materia di volontaria giurisdizione. La professione di Notaio è regolata dalle leggi dello Stato ed è garantita da appositi Ordini professionali (collegi).
Questa figura possiede una conoscenza giuridica riferibile a tutti i settori dei rapporti giuridici tra persone fisiche e giuridiche, in particolare nel campo del diritto societario, civile e tributario, che le permette di svolgere la funzione, anche pubblica, caratteristica dell'attività notarile.
Studi notarili, previo tirocinio e superamento di concorso pubblico per l’accesso al quale è espressamente richiesto il conseguimento della Laurea Magistrale in Giurisprudenza.
Insegnamenti
Insegnamenti (8)
12 CFU
80 ore
9 CFU
60 ore
9 CFU
60 ore
013931 - STORIA DEL DIRITTO MEDIEVALE E MODERNO
Secondo Semestre (16/02/2026 - 15/05/2026)
- 2025
Obbligatorio
6 CFU
40 ore
6 CFU
40 ore
9 CFU
60 ore
43713 - ISTITUZIONI DI DIRITTO PRIVATO
Secondo Semestre (16/02/2026 - 15/05/2026)
- 2025
Obbligatorio
9 CFU
60 ore
0 CFU
24 ore
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Persone
Persone (12)
Personale esterno ed autonomi
Docenti di ruolo di IIa fascia
Docenti di ruolo di IIa fascia
Docenti di ruolo di IIa fascia
Docenti di ruolo di IIa fascia
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