130357 - STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA

La Scuola del Bauhaus e le avanguardie storiche della prima metà del Novecento.

Dopo aver dedicato propedeuticamente alcune lezioni alle principali ricerche d’avanguardia affermatesi nella prima metà del Novecento, il corso prenderà in esame l’esperienza della Scuola del Bauhaus fondata a Weimar in Germania da Walter Gropius nel 1919. Annunciata con un manifesto-programma che richiamava nella scrittura le atmosfere espressioniste della Germania appena uscita dal primo conflitto mondiale, vi si leggeva un appello al raggiungimento dell’opera d’arte totale, simboleggiata sul frontespizio da una xilografia di Lyonel Feininger raffigurante una cattedrale. Si trattava infatti per Gropius di una comunità di lavoro simile a quelle dei costruttori di grandi cattedrali. Di questa esperienza e dell’idea di riunire, nel nome dell’architettura, le più diverse manifestazioni artistiche al fine di formare “artisti-artigiani”, sarà preso in esame il periodo di attività a Weimar dal 1919 al 1925, con la presenza alla guida dei laboratori, di noti artisti e architetti della scena contemporanea, tra i quali Theo van Doesburg, Johannes Itten, Paul Klee, Vasilij Kandinskij, László Moholy-Nagy, Oskar Schlemmer. Ulteriore attenzione sarà data agli anni del trasferimento della scuola a Dessau (1925-1932) e al periodo di Berlino (1932-33) fino alla definitiva chiusura. Una ricostruzione filologica delle vicende che l’hanno attraversata, non interesserà solo le novità dei linguaggi artistici e architettonici, ma lo spirito di un’impresa creativa che segna le basi della moderna pedagogia, del moderno design, del teatro più sperimentale, attraversando vicende storiche che dalla Repubblica di Weimar giungeranno al buio tempo del nazismo.